Diversi documenti permettono di stabilire i fatti e quale parte spetta al Simeoni nell’impresa editoriale del Dialogo dell’imprese militari et amorose.
Innanzitutto nell’autobiografia dove, parlando di sé in terza persona, Simeoni scrive : « Aggiunse di poi alle imprese del Giovio tutte le figure, accompagnandole con .XXXVI. nuove cavate di sua testa, il quale libro fu stampato da Guglielmo Rovilla. »
Altro documento, pièce liminare del Dialogo dell’imprese militari et amorose, la lettera scritta da Roville al Domenichi e datata 21 giugno 1559, fornisce informazioni preziose. Infine, il manoscritto Ashburnham 1376, manoscritto autografo di Simeoni nel quale si trovano i disegni all’origine dell’edizione del Dialogo nel 1559. Questo manoscritto, il cui testo è un adattamento in francese e in italiano del libro del Giovio, sembra quindi un progetto fallito. Alcuni indizi come le indicazioni ai compositori, il riferimento a Tommaso Maioli, le annotazioni del Roville, indicano però che il manoscritto era destinato ad essere stampato.
Descrizione fisica :
Il manoscritto Ashburnham (Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze) intitolato Discours Francois, Toscan et Latin du Seigneur Gabriel Simeon Florentin EUDOKIAS sur la cognoissance des esprits et desseings des ho[m]mes suivant un Dialogue Italien i[m]parfaict des Devises amoureuses et militaires de Monsieur Paul Iovio Evesque de Nocere. Avec l’adiunction de LXX Novelles Devises, inventees, ordonnees et encores mieux declairees par le dit Simeon selon l’Estat & qualites des Personages. À la Royne de France., datato 1556, è un manoscritto cartaceo, nello stato presente di 130 fogli, di cui il primo e l’ultimo non sono numerati. La dimensione dei fogli è di 292 x 207 mm. È stato scritto in francese e, nella seconda parte, in italiano : la seconda parte del manoscritto inizia al foglio 78 secondo la numerotazione moderna (che elenca solamente i fogli rimanenti). Molti disegni a penna decorano il manoscritto ; sono della mano dell’autore, composti su vignette (in media, 190 x 120 mm) poi incollate nel manoscritto. La legatura di cuoio tinto di verde, il dorso a nervature, il taglio di colore rosso indicano che il lavoro del rilegatore risale probabilmente al XVIII secolo. Non si sa dove fu conservato questo manoscritto tra il XVI e il XVIII secolo. Proprietà del conte de la Rochefoucauld fino al 1841, viene comprato da Coussin, si ritrova poi nella collana Libri-Carucci prima di essere acquistato nel 1847 da Lord Ashburnham. Infine, lo Stato italiano lo compra nel 1884.