Nel XVI secolo, questo bassorilievo era visibile a Lione in rue des Farges ; era inserito nel muro di una casa vicina a una porta del quartiere canonicale di Saint-Just, come riporta Simeoni : « Scendendo la montagna mi piacque pigliare l’essempio di questo altro marmo pure antico, che io haveva gia piu volte veduto murato in una casa vicina alla porta, nella medesima strada detta delle Forgie […] » (Illustratione de gli epitaffi antichi et medaglie antiche, p. 139).
Un’altra scoperta contemporanea, la lamina di rame dorata dedicata a Mitra che fu trovata come sepolcro antico nello stesso quartiere e offerta a Claude de Bellièvre, conferma l’esistenza di un mithraeum a Lione. L’incisione del libro del Simeoni mostra una tavoletta di pietra bianca sormontata da una testa giovanile con i capelli intrecciati a crocchia : si può suppore, oggi, che si trattava di montaggio fatto all’epoca, poiché i due elementi non hanno alcun collegamento tra di loro. Simeoni, paradossalmente, interpreta questo monumento dedicato a Mitra (l’iscrizione dice « a Mitra, dio invincibile, offerto da Secondinus ») come una testimonianza del culto ad Asclepio : il suo ragionamento, particolarmente sofisticato, ma perfettamente in sintonia con i tempi, è tanto radicale quanto, ci sembra, Simeoni intende aver ragione contro ogni evidenza. La sua interpretazione fu senza dubbio biasimata dai suoi colleghi antiquari lionesi, ed è la ragione per la quale, la difende nella sua Apologia generale […] contro à tutti i Calunniatori et Impugnatori dell’Opere sue passate, presenti, et à venire (p. Bv-B4v).