L’esempio nimese

arenes poldo albenas
Pros­pet­to, pian­ta e asso­no­me­tria dell’anfiteatro di Nîmes e altri rilie­vi archeo­lo­gi­ci nel Dis­cours his­to­rial de l’antique et illustre cité de Nismes, en la Gaule nar­bo­noise…, Lione, Roville, 1560.
Lione, BM, Rés. 105309
© Biblio­thèque Muni­ci­pale de Lyon

« Concio­sia che i det­ti habi­ta­to­ri non sola­mente han­no pre­so fati­ca di conser­vare il loro bel­lis­si­mo Amfi­tea­tro, et radu­nare pulire, et com­met­tere publi­ca­mente nelle mura del­la loro Cit­tà all’entrare delle porte tut­ti i mar­mi, Epi­ta­fi, et altre pietre antiche, state per l’addietro sparse et ascose quà et là : Ma haven­dole i dot­ti fatte natu­ral­mente rit­trarre, si sono mes­si à stam­par­la, accio che meglio et più vol­ga­ta­mente sia mani­fes­ta la nobil­tà del­la loro patria à tutte l’altre nationi. »

In ques­to pas­so dell’Ori­gine et le anti­chi­tà di Lione (f. 4r-v), Simeo­ni loda i nota­bi­li nime­si per esser­si cura­ti delle ves­ti­gia antiche del­la loro cit­tà : il padre di Jean Pol­do d’Albenas fu parte atti­va nell’impresa che dava cor­so all’ordinanza di Anne di Mont­mo­ren­cy, emes­sa nel 1548, al fine di sal­va­guar­dare i monu­men­ti anti­chi del­la cit­tà. Aggiunge poi che al suo ulti­mo ritor­no dal­la Corte, dunque nel­la pri­ma­ve­ra 1558, prese conos­cen­za del pro­get­to di edi­zione del Dis­cours His­to­rial de l’antique et illustre cité de Nismes, En la Gaule Nar­bo­noise, Avec les por­traitz des plus antiques et insignes bas­ti­mens dudit lieu, reduitz à leur vraye mesure et pro­por­tion, ensemble de l’antique et moderne ville (Lione, Roville, edi­tio prin­ceps 1559) che si può consi­de­rare come l’apice del­la tra­di­zione edi­to­riale lio­nese in mate­ria di archi­tet­tu­ra e di anti­chi­tà. Difen­dere la nobil­tà del­la sua cit­tà di Lione contro quel­la di Nîmes, ricor­dan­done la grande anti­chi­tà, ha pro­ba­bil­mente spin­to Simeo­ni a com­porre mol­to velo­ce­mente il suo manos­crit­to in ita­lia­no e in fran­cese. Sempre inter­es­sa­to a pub­bli­care le sue opere, egli ha in ques­to fran­gente col­to una buo­na oppor­tu­ni­tà ; così si può spie­gare il suo elo­gio nei confron­ti dei cit­ta­di­ni nime­si che impli­ci­ta­mente indi­ca­va come model­lo da imi­tare ai lio­ne­si, in par­ti­co­lare finan­zian­do la pub­bli­ca­zione del suo libro. Infine, non è da esclu­dere, per quan­to riguar­da la vici­nan­za tra Roville e il nos­tro autore, che abbia dato il suo contri­bu­to all’edizione dell’opera del Nimese.