Formatosi a stretto contatto con Donato Giannotti, Gabriele Simeoni è stato molto presto iniziato al pensiero neoplatonico ed ermetico di Marsilio Ficino. Il filosofo fiorentino intrattiene rapporti ambigui nei confronti dell’astrologia, ma i suoi tre libri Della vita si sono imposti come manuale di filosofia ermetica presso i letterati del Rinascimento. Il libro del Ficino fu uno dei libri prediletti del Simeoni, alla stessa stregua dei trattati astrologici e occulti di Cornelio Agrippa e di Johann Schöner.
I diversi ritratti astrologici qui presentati furono elaborati a Lione dove l’astrologia sembra essere particolarmente in voga negli anni in cui operò Simeoni . Fin dal 1553, Michel de Nostredame, che fu vicino a Simeoni, pubblica le sue Prognostications. Nel 1557, Jacques Bassantin dedica alla regina Caterina de’ Medici l’Astronomique discours che esce da Jean de Tournes. Un anno più tardi, nel 1558, Pontus de Tyard (precoce lettore di Copernico) pubblica dallo stesso Jean de Tournes Mantice, ou discours de la vérité de divination par astrologie, dialogo filosofico che intrattiene la polemica astrologica opponendo due partecipanti, Curieux, che è contro l’astrologia, e Mantice, sostenitore della scienza degli astri. Un altro Fiorentino, Francesco Giuntini, pubblica a Lione, nel 1573 da Filoppo Tinghi, lo Speculum astrologiae che costituisce una somma del sapere astrologico della seconda metà del XVI secolo.