Muro Cléberg

MURAILLE
Dise­gno all’aquarello del « muro Clé­berg », L’Origine et le anti­chi­tà di Lione, 1559.
Tori­no, Archi­vio di Sta­to, JA.X.16, f. 89r
© Archi­vio di Sta­to di Torino

 

Ques­to dise­gno all’acquarello è sin­go­lare nel manos­crit­to che, per l’impiego del colore, evo­ca la let­te­ra del 25 luglio 1542 in cui Simeo­ni, pre­so di furor poe­ti­co, dipinge se stes­so di fronte alle rovine d’Ostia e di Por­tus. Il Simeo­ni raf­fi­gu­ra le « Reli­quie del Pala­gio mag­giore, o Sena­to­rio, come era il Pala­ti­no à Roma ». Contro l’autorità di Sym­pho­rien Cham­pier (Ung petit livre de l’antiquite, ori­gine et noblesse de la tre­san­tique cite de Lyon, 1529, f. BIIIr-v) che vede­va in queste rovine, « sopra all’Anticaglia andan­do ver­so For­vie­ra » la base del tem­pio di Venere, Simeo­ni inter­pre­ta ques­to potente muro di sos­te­gno chia­ma­to oggi « mura­glia Clé­berg » alla luce del­la topo­gra­fia roma­na poi­ché lui, contra­ria­mente a vari suoi col­le­ghi anti­qua­ri lio­ne­si, ave­va vis­to con i suoi pro­pri occhi Roma e le sue rovine : « io non saprei altro ris­pon­dere à colo­ro, che voles­se­ro negare che il Pala­gio mag­giore, o Sena­to­rio di Lione non fosse sta­to dove è la Vigna del Sagres­ta­no di For­vie­ra, ne le Therme, o Stufe antiche sot­to l’Anticaglia, et à pie del­la chie­sa di For­vie­ra, se non che per uscire dell’uno et dell’altro dub­bio, pigli­no la via di Roma per consi­de­rare i siti, le forme, et i frag­men­ti del Pala­gio Pala­ti­no, et delle Therme Anto­niane, assai simi­li à queste. »

Il dise­gno del Simeo­ni pone alcu­ni pro­ble­mi agli archeo­lo­gi di oggi : nel dise­gno sono visi­bi­li delle estra­zio­ni ; avrebbe male inter­pre­ta­to i contraf­for­ti ? Un arco di rin­for­zo appare ai pie­di di ques­to muro, ora non c’è trac­cia di ques­to arco nel­la « mura­glia Cléberg ».