Il Simeoni descrive le vestigia antiche sull’isola Barba che identifica come un antico santuario dedicato al culto di Bacco. Rivendica il primato dell’osservazione per sostenere questa ipotesi, considerando, da un lato, le vestigia, costituite da qualche bassorilievo sparso, e dall’altro, la qualità e natura del sito dove i pendii di Couzon che fiancheggiano la Saona sono ricoperti di vigne e dove arrivano pesanti barche cariche di botti di vino della Borgogna. Un altro reperto, più inusuale, ritrovato nello stesso luogo, conferma la sua interpretazione : « una Colonnetta di Paragone (ritratta qui dinanzi) dove si veggono scolpiti molti Caratteri Egytii, altrimenti detti Hieroglyfici, dichiarativi che come Bacco (detto similmente DIMITOR, cioè nato due volte, DIONISIO, LIBERO, LYEO, o LENEO, BROMIO, et in piú altri modi hebrei, greci, et latini, assai manifesti et divolgati, senza fare qui un confuso catalogo di libri et capitoli, come senza arte et senza giuditio sogliono fare alcuni ambitiosi per crescere un’ Opera, et dare ad intendere al Popolo, che hanno assai letto) fu chiamato similmente OSIRI, et adorato nella Lybia, cosi poteva egli anticamente havere havuto in questa Isola un Tempio… » (L’Origine et le antichità di Lione, f. 44v-45r).
Si tratta di due parti di un altare da libagione risalente alla 26a Dinastia, degli anni 660–650 a. C., regno di Psammetico I. Come gli altri aegyptiaca potrebbero provenire da Eliopoli in Occidente al Io secolo della nostra era.