Guillaume Roville

Guillaume Roville, ori­gi­na­rio di Turen­na, ebbe una brillante car­rie­ra di mer­cante libraio. Dopo il suo appren­di­sta­to, a Vene­zia, pres­so Gio­van­ni Gio­li­to de’ Fer­ra­ri e suo figlio Gabriele, entrò nell’officina lio­nese di Por­to­na­riis, libraio ita­lia­no di cui sposò in breve tem­po la figlia. Roville prese le redi­ni dell’azienda del suo patri­gno che sta­va decli­nan­do e si fondò sul­la rete già esis­tente per dina­miz­zare ques­ta impre­sa. A tale sco­po, Roville isti­tuì una poli­ti­ca com­mer­ciale ed edi­to­riale lun­gi­mi­rante. Pro­po­ne­va nuo­vi auto­ri moder­ni e for­ma­ti più maneg­ge­vo­li per le edi­zio­ni di libri di dirit­to e di medi­ci­na che cos­ti­tui­va­no una parte impor­tan­tis­si­ma del­la sua pro­du­zione. Un ter­zo delle sue pub­bli­ca­zio­ni era­no in lin­gua vol­gare e Roville mani­fes­ta­va inter­esse cer­to per il mer­ca­to spa­gno­lo ; quan­to alle sue pub­bli­ca­zio­ni ita­liane, ris­pon­de­va­no all’interesse cres­cente del mer­ca­to fran­cese per la lin­gua e le let­tere ita­liane. Edi­tore let­te­ra­to, Roville par­te­ci­pa­va atti­va­mente all’edizione, all’illustrazione e alla cor­re­zione delle sue pub­bli­ca­zione come dim­mos­tra l’avventura edi­to­riale delle Imprese. Ammi­nis­tra­tore abile, uomo di gus­to, conobbe un gran­dis­si­mo suc­ces­so che gli per­mise anche di can­di­dar­si a cariche conso­la­ri nel­la cit­tà di Lione. In mate­ria di pub­bli­ca­zio­ni in lin­gua ita­lia­na, Roville era sempre alla ricer­ca di suc­ces­si edi­to­ria­li e, per­tan­to, copiò spes­so le opere pro­ve­nien­ti dal­la tipo­gra­fia di Jean de Tournes. Come il suo concor­rente ed emu­lo, seppe anche lui cir­con­dar­si di ausi­lia­ri di talen­to per la pub­bli­ca­zione di opere in ita­lia­no : tra gli altri, Lucan­to­nio Ridol­fi e Gabriele Simeo­ni. Alcune epis­tole dedi­ca­to­rie tes­ti­mo­nia­no dell’amicizia, se non del­la fami­lia­ri­tà, che lega­va i due uomi­ni come pure l’ammirazione del libraio per il Fiorentino.