Gabriele Simeoni, Les Illustres observations antiques du seigneur Gabriel Symeon Florentin / Illustratione de gli epitaffi et medaglie antiche, Lyon, Jean de Tournes, 1558
Libro ragguardevole per l’eleganza dell’impaginazione, contiene un racconto di un viaggio effettuato dal Simeoni l’anno precedente in Italia con Antoine Duprat, in occasione della spedizione militare condotta da François de Guise. Il modello più vicino a questo libro è un altro racconto di viaggio pubblicato da Jean de Tournes : la Cosmographie de Levant di André Thevet (1556). Gusto per le antichità, viaggi (« la Peregrinacion »), primato della vista e dell’osservazione diretta per discutere dell’autorità delle fonti comunemente accettate, sono valori comuni ai due autori. I due libri si distinguono in effetti per il ricorso a numerose incisioni che hanno il merito dell’eloquenza per tutti quelli che non possono vedere i monumenti in loco.
A seguito del successo dell’edizione di Basilea della Roma di Fabricius del 1550, gli editori lionesi coltivano pubblicazioni antiquarie riccamente illustrate : l’edizione del Vitruve di Guillaume Philandrier da De Tournes del 1552, dell’Epitome di Jacopo Strada da Guérin del 1553, delle opere del lionese Guillaume Du Choul da Roville a partire dal 1555. Il Simeoni presta assistenza all’impresa traducendo in italiano i libri del Du Choul e s’impone come l’uomo mandato dalla provvidenza che riesce a scrivere nelle due lingue opere di volgarizzazione. Così, nella misura in cui si tratta di rendere piacevole il discorso, facile da leggere, Les Illustres observations antiques è un’opera concepita in modo composito ; l’ordine degli argomenti è certamente regolato da quello del viaggio, ma alla descrizione delle antichità si sovrappongono altri interessi come il culto del Petrarca, quello della Maddalena… Simeoni varia dunque il suo discorso che non può essere paragonato a un lavoro scientifico che mira all’esaustività. Alla prosa archeologica, invocando l’autorità degli autori antichi, si mescolano incisioni di monete, di statue, di cippi funerari conservati in prestigiose raccolte romane (Della Valle, Cesi) e francesi, con l’evocazione della Grotte de Meudon del cardinale di Guise, Charles de Lorraine, al quale la versione francese del libro del Simeoni è dedicata. Simeoni, che aveva presenza di spirito, offre il suo libro – un resoconto di viaggio – ai Guise, ai quali era caro il tema del pellegrinaggio come metafora della vita.