Guillaume Du Choul

LUCERNE BRONZE
Inci­sione di una lam­pa­da di bron­zo del­la rac­col­ta del Du Choul, Dis­cours de la reli­gion des anciens Romains, Lione, Roville, 1556.
Lione, BM, Rés. 157495, p. 247
© Biblio­thèque Muni­ci­pale de Lyon

Guillaume Du Choul (1496–1560), uffi­ciale delle mon­tagne di Del­fi­na­to fu il più emi­nente anti­qua­rio lio­nese del­la sua gene­ra­zione. Grande col­le­zio­nis­ta di curio­si­tà, rice­ve­va, nel­la sua bel­la casa del­la sali­ta del Gor­ghi­glione, il mon­do dot­to dell’epoca, mos­tran­do grande libe­ra­li­tà. Gli scrit­ti anti­qua­ri del Du Choul sono frut­to di un lavo­ro di ampio res­pi­ro come dimos­tra il suo bel­lis­si­mo manos­crit­to Des anti­qui­tés romaines, conser­va­to a Tori­no, al quale lavo­ra­va anco­ra nel 1547 e che spe­ra­va di offrire a Fran­ces­co I. È pos­si­bile che il Simeo­ni, che era mol­to vici­no al Du Choul, abbia, con il suo entu­sias­mo, spin­to l’ufficiale a pub­bli­care le sue opere fino ad allo­ra rimaste inedite sot­to for­ma di manos­crit­ti ; sicu­ra­mente, fu un tra­dut­tore zelante dei lavo­ri del suo « maes­tro » che usci­ro­no da Roville a par­tire dal 1555. Dopo aver pub­bli­ca­to il suo pri­mo libro in lin­gua fran­cese nel 1553 a Pari­gi, Simeo­ni si era dedi­ca­to con pas­sione al lavo­ro del tra­dut­tore, per cer­ti aspet­ti ingra­to, ma che gli per­met­te­va di acce­dere uffi­cial­mente allo sta­tu­to di anti­qua­rio. Il Dis­cor­so sopra la cas­tra­me­ta­tione, et dis­ci­pli­na mili­tare de’ Roma­ni esce così nel 1555 mentre il Dis­cor­so del­la reli­gione anti­ca de’ Roma­ni da Roville è pub­bli­ca­to solo nel 1558. LOri­gine et le anti­chi­tà di Lione si ispi­ra forse ai lavo­ri inedi­ti del Du Choul, Simeo­ni non man­ca di ripro­durre una delle anti­chi­tà (una lam­pa­da di bron­zo offer­ta ai Lari) tro­vate in un ter­re­no col­ti­va­to nel quar­tiere di Saint-Just (f. 83r), come spes­so accade e a cui allude il suo pro­prie­ta­rio, Guillaume Du Choul, nel libro del­la Reli­gion des Romains (1555, p. 147). La col­la­bo­ra­zione tra i due ami­ci va oltre la tra­du­zione delle opere anti­qua­rie ; Du Choul contri­buì mate­rial­mente all’edizione delle Imprese del Gio­vio e del Simeo­ni pres­so Roville, per­met­ten­do a quest’ultimo di acce­dere al suo gabi­net­to di curio­si­tà per poter disegnare.