Il ritratto delle Tre Parti del Campo, 1546

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Par­ti­co­lare del fron­tes­pi­zio delle III par­ti del cam­po de’ pri­mi stu­dii di Gabriel Symeo­ni Fio­ren­ti­no, Venise, Comi­no da Tri­no, 1546.
Lione, BM, Rés. 318242
© Biblio­thèque Muni­ci­pale de Lyon

Nel fron­tes­pi­zio delle III par­ti del cam­po de’ pri­mi stu­dii di Gabriel Symeo­ni, l’autore è raf­fi­gu­ra­to in bus­to leg­ger­mente a tre quar­ti, il viso gira­to ver­so lo spet­ta­tore. Lo sguar­do vivo tes­ti­mo­nia una fidu­cia cer­ta, la bar­ba fol­ta ma pet­ti­na­ta desi­gna un gio­vane uomo pie­no di vigore. La dis­po­si­zione gene­rale ispi­ra vita al ritrat­to del Simeo­ni che por­ta una cami­cia a col­lo alto rico­per­ta da una toga roma­na aggan­cia­ta sul­la spal­la des­tra. Attor­no al ritrat­to scorre il mot­to « Per simil variar natu­ra e bel­la » che si rife­risce alla pri­ma­ve­ra, tema reven­di­ca­to dall’opera che lega Cosi­mo de’ Medi­ci al Simeo­ni. Il tema, infat­ti, è caro ai Medi­ci che l’hanno usa­to nel­la loro « emble­ma­ti­ca » e si impone all’autore, nel­la misu­ra in cui si trat­ta dei suoi juve­na­lia. Una ghir­lan­da com­po­si­ta cinge il ritrat­to, è cos­ti­tui­ta da quat­tro essenze diverse legate alle divi­ni­tà rap­pre­sen­tate : la quer­cia per Giove, il lau­ro per Apol­lo, l’olivo per Miner­va, e, infine, il fico per Mer­cu­rio. Ques­ti quat­tro dei com­ple­ta­no la cor­nice ai quat­tro ango­li : nel­la parte super­iore a sinis­tra, Giove por­ta­tore del ful­mine sul dor­so dell’aquila, si oppone, a des­tra, ad Apol­lo ; i due guar­da­no l’uno ver­so l’altro. Nel­la parte infe­riore, a sinis­tra, Mer­cu­rio che por­ta il cadu­ceo si oppone a des­tra a Miner­va che por­ta una lan­cia e uno scu­do orna­to dal­la tes­ta di Medu­sa. Infine, una don­na nuda, dis­te­sa, con agli occhi chiu­si e con una cioc­ca di capel­li flut­tuante al ven­to che raf­fi­gu­ra la For­tu­na, chiude la com­po­si­zione in bas­so. Por­ta una sfe­ra armil­lare. Ai suoi lati, libro e elmo, sim­bo­li delle armi e delle let­tere, e car­ti­glio con la scrit­ta « del cie­co arbi­trio mio vir­tu no[n] cura », pre­ci­sa­no l’idea che il Simeo­ni esprime nell’immagine : nel­la lot­ta che oppone la sua virtù – di cui sono garan­ti gli dei  – alla for­tu­na, Simeo­ni crede a un esi­to che gli sarà favorevole.

L’associazione tra Mer­cu­rio e Miner­va si rife­risce alle let­tere ad Atti­co di Cice­rone ? Essa evo­ca l’immagine del sag­gio stoi­co ? Al di fuo­ri di Miner­va, gli altri dei sono, in ter­mi­ni astro­lo­gi­ci, dei pia­ne­ti bene­fi­ci forse mes­si in ex-ergo : nel tema astrale del Fio­ren­ti­no, Giove è nel suo domi­ci­lio, in Sagi­tar­rio, lo stes­so vale per il Sole in Leone, e Mer­cu­rio, vici­no al Sole e a Venere : ques­to pia­ne­ta neu­tro diven­ta quin­di un pia­ne­ta bene­fi­co, è il chro­no­cra­tor del Simeo­ni, nato un mercoledi.