Il ritratto della Vita et metamorfoseo d’Ovidio, 1559

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Par­ti­co­lare del fron­tes­pi­zio del­la Vita et Meta­mor­fo­seo d’Ovidio, Lione, De Tournes, 1559.
© Thier­ry Boillot

Nel 1559, il Simeo­ni pro­pone anco­ra una vol­ta un auto­ri­trat­to astro­lo­gi­co come orna­men­to di un fron­tes­pi­zio. Infat­ti, quel­lo del­la La Vita et meta­mor­fo­seo d’Ovidio, Figu­ra­to & abbre­via­to in for­ma d’Epigrammi da M. Gabriel­lo Symeo­ni, pub­bli­ca­ta da Jean de Tournes, pre­sen­ta il ritrat­to del Simeo­ni che domi­na le divi­ni­tà astro­lo­giche dis­poste sot­to un pez­zo di cie­lo zodia­cale. Il ritrat­to è una ridu­zione di quel­lo che si tro­va al ver­so del fron­tes­pi­zio dell’Illus­tra­tione de gli epi­taf­fi et meda­glie antiche che si ritro­va dunque roves­cia­to : qui, il pro­fi­lo è gira­to a des­tra. Il for­ma­to è mol­to infe­riore e ques­ta inci­sione risente del confron­to con l’altra. Ves­ti­to all’antica, il Simeo­ni appare come un bus­to, secon­do una rap­pre­sen­ta­zione dal signi­fi­ca­to espli­ci­to : il ritrat­to-bus­to è un’opera d’arte, non la rap­pre­sen­ta­zione di un essere uma­no. La com­po­si­zione, irreale e gof­fa, rien­tra nel cam­po del­la visio : il bus­to aleg­gia su un’orbe zodia­cale sot­to la quale pren­do­no posto tre divi­ni­tà pla­ne­ta­rie, da sinis­tra a des­tra, Venere accom­pa­gna­ta da Cupi­do, Apol­lo che siede su un leone che occu­pa lo spa­zio tra lui e l’ultimo dio, Mer­cu­rio. Il pez­zo di orbe zodia­cale sot­to­li­nea il segno del Can­cro che acco­glie il sim­bo­lo di Marte in confor­mi­tà al tema di nati­vi­tà del Simeoni.

Poste attor­no a ques­ta com­po­si­zione, due iscri­zio­ni la com­ple­ta­no e ne pre­ci­sa­no il sen­so. « Par ani­mus for­mae, dis­par for­tu­na duo­bus » signi­fi­ca « Lo spi­ri­to è pari alla bel­lez­za, la for­tu­na pre­vale su entram­bi » e « Spi­ri­tus astra super », « Lo spi­ri­to sopra gli astri ». L’incisione col­le­ga il ritrat­to all’antica del Simeo­ni e le tre divi­ni­tà che abbia­mo vis­to pre­sie­dere alle facol­tà intel­let­tua­li del let­te­ra­to secon­do il Fici­no. In quest’ottica, col­lo­care Marte vici­no all’Ascendente in Can­cro rin­via anche a ques­to signi­fi­ca­to. Si capisce che l’incisione pre­sen­ta « il di fuo­ra », il ritrat­to, quin­di la bel­lez­za fisi­ca (« for­mae ») e « il di den­tro », le facol­tà intel­le­tua­li, spi­ri­tua­li, attri­buite al Simeo­ni dalle divi­ni­tà astro­lo­giche, cioè l’« ani­mus ». Il mot­to accen­na imman­ca­bil­mente la famo­sa mas­si­ma di Tolo­meo « Sapiens homo domi­na­tur astris » e si rive­la ridon­dante con l’imagine in cui il Simeo­ni in bus­to – un Simeo­ni, abbia­mo det­to, subli­ma­to, ete­reo, spi­ri­tuale – mate­ria­liz­za lo « spi­ri­tus » che domi­na let­te­ral­mente gli astri.